Da grande voglio fare il copywriter

Voglio “diventare copywriter”.

In base alla mia esperienza, vi spiego come si fa:

Caso A: per “copywriter” tu intendi:

redattore di articoli sul web (e basta).

In questo caso potrebbe andar bene leggere qualche manuale da autodidatta, senza nessuna esperienza pregressa, e poi semplicemente mettersi a scrivere, all’inizio per pochi soldi.

Nella maggior parte dei casi la vedo come un’attività per arrotondare lo stipendio di un altro impiego, anche se con impegno e capacità – come per qualsiasi altra impresa – può anche diventare un lavoro vero e proprio. Ad esempio (pare) ci sia gente che fa parecchi soldi scrivendo e autopubblicando decine di ebook di self-help e simili su Amazon.

caso B: per “copywriter” tu intendi:

“copywriter pubblicitario” 

Quello che oltre ai testi elabora anche i concept, lavora con art director e web designer, inventa spot, radio, campagne stampa e affissione, eventi, BTL, attività di comunicazione sui social e molte altre cose. In questo caso appunto non scrivi articoli, ma crei campagne di comunicazione su vari media, offline e online.

Qua invece serve un percorso di studio specialistico che costa molti soldi, tempo e fatica, e – almeno a mio parere – anche se vuoi fare il freelance è essenziale lavorare prima qualche anno in una o più agenzie di comunicazione.

Questo perché oggi le competenze richieste sono moltissime, multiformi, complesse, sempre in crescita. E la maggior parte, per formarti un solido e indispensabile craft, il famoso “mestiere”, al di là della teoria le impari solo con l’esperienza (in agenzia). In generale poi è un lavoro come tanti altri, con guadagni medi – a meno che non fai carriera in una multinazionale e diventi direttore creativo, se hai talento, resistenza (lavorare nelle grandi agenzie di norma ti assorbe buona parte della vita privata e del tempo libero), ambizione e pure un po’ di fortuna. Da freelance, invece, devi trovare un equilibrio tra guadagnare il giusto e lavorare il giusto

Certo, quasi tutti i copywriter pubblicitari oggi scrivono anche articoli, ma rispetto ai semplici “redattori/articolisti” di solito sono contenuti inseriti in campagne di comunicazione e piani editoriali di più ampio respiro, con lo studio di un concept a monte e di altre attività online e offline. Quindi “fare l’articolista” è solo una frazione molto piccola di tutto il lavoro del copy e – va da sé – i fee tengono conto della maggiore complessità dei progetti.

Studi consigliati per chi intende diventare copywriter:

Come diventare copywriter: requisiti e formazione

Se si vuole diventare un ottimo copywriter, è importante sapere come formarsi e sapere che anche sul web esiste tanto materiale dal quale prendere spunto e sul quale puntare. La prima cosa da fare, sarà dunque quella di reperire buone fonti di studio. Ad ogni modo, una buona formazione prevede tre principali tappe, ovvero frequentare dei corsi di copywriting, andare alla ricerca e studio di libri dedicati a questa materia ed infine seguire blog specializzati e professionisti nel settore. Riguardo i corsi di formazione, va detto che non basta sicuramente seguirne uno per diventare esperti e apprendere tutte le tecniche richieste. Bisognerà seguirne diversi, anche a distanza di tempo e diversificati gli uni dagli altri.

Il secondo passo sarà quello di procurarsi dei libri sul copywriting, considerando che leggere è molto importante e aiuta anche a scrivere meglio. Leggere quanti più libri possibili sarà importante per mantenere alta la creatività, darà sempre più nuovi stimoli e insegnerà a raccontare delle storie piuttosto avvincenti. Ad ogni modo, non tutti possono improvvisarsi copywriter, nel senso che è importante essere in possesso di determinati requisiti. Quali? Vediamo quelli più importanti.

Conoscere la lingua
Essere un ottimo copywriter significa conoscere in modo perfetto e saper padroneggiare la lingua italiana. Bisogna avere, dunque, una conoscenza piuttosto esatta della grammatica e cogliere ogni tipo di sfumatura del linguaggio. È importante in questo caso scrivere tanto e leggere, questo servirà a migliorare le proprie qualità ed abilità di scrittore.

Per quanto mi riguarda, le discipline umanistiche hanno fatto e continuano a fare la differenza. Credo che formazione e informazione dovrebbero viaggiare di pari passo. La tecnologia come l’individuo stesso, senza ‘contenuto’ non è che un involucro vuoto. Non serve a nulla ed è dannosa per sé e per gli altri.

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